esperienze immersive
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sono invisibile
caratteristiche
Viviamo in un tempo in cui la parola “immersivo” viene usata come un termine jolly, simile a “coinvolgente”, “stimolante” o simili. Ma il movimento del teatro immersivo e le esperienze immersive che sviluppa Project xx1 hanno radici e definizioni precise. Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza: che cosa rende un’esperienza “immersiva” per Project xx1? Qui sotto trovi elencate una serie di caratteristiche chiave, accomunate trasversalmente da un focus principale: le esperienze immersive sono create per gli spettatori, per i partecipanti – è la loro esperienza che stiamo scolpendo.
1. spazio
Lo spazio “scenico” nelle arti performative è tradizionalmente delimitato e ben separato da quello del pubblico. In un’esperienza immersiva questi spazi vengono fusi, per far convivere performer e spettatori in uno spazio condiviso. Oltre che accorciare considerevolmente le distanze, questo comporta che il pubblico sia letteralmente circondato dalla scena, che si sviluppa a 360°, senza punti di vista predefiniti. Metaforicamente, lo spettatore può prevedere con difficoltà “da che lato” potrà arrivare un evento significativo – ponendolo in uno stato di ingaggio ben diverso da quello che si ottiene da una poltrona teatrale. Le stesse considerazioni si applicano ad esperienze che si svolgono in uno spazio virtuale: una ricerca internet o una telefonata possono sortire simili risultati.
ii. sensi
Le esperienze immersive coinvolgono quanti più sensi possibili: le atmosfere e le narrazioni sono create per stimolare vista, udito, olfatto, tatto, cinestesia (senso del proprio movimento), gusto, percezione della temperatura, e così via. Tutti questi aspetti contribuiscono a creare un’esperienza quanto più reale e avvolgente possibile.
iii. gioco
Nelle esperienze immersive, la possibilità di interazione è uno strumento fondamentale per raccontare una storia o per creare una specifica atmosfera. L’interazione viene sempre offerta e mai forzata – chi desidera solamente essere testimone di quanto accade è generalmente libero di farlo. Ma per chi desidera essere coinvolto, per chi desidera stare al gioco, le esperienze immersive sviluppano tutto il loro potenziale: il pubblico ha modo di vivere un ruolo drammaturgico preciso, un ruolo nello svolgersi della creazione. Chi sta al gioco può addirittura vivere delle parti dell’esperienza privatamente, solo per sé, in cui il suo ruolo diventa ancora più cruciale, prendendo parte in prima persona allo svolgersi degli eventi, addirittura, a volte, diventandone artefice.
iv. transmedialità
Una parola complicata per esprimere un concetto semplice: le esperienze immersive si sviluppano su più media di comunicazione. Ogni mezzo è adatto per sviluppare una storia o un’atmosfera, senza esclusione di “colpi”: siti internet; profili nei social media; contatti telefonici; incontri apparentemente casuali; testi scritti come in documenti, lettere e diari; immagini grafiche e foto; performance dal vivo; costruzione di miniature; fumetti; scambi di e-mail e messaggistica e così via. QUI una definizione del termine.
v. realtà e finzione
Tutti gli aspetti elencati fin qui, fanno sì che un’esperienza immersiva possa essere talmente totalizzante e personale da farci dimenticare per qualche istante che stiamo partecipando ad un’opera di finzione. Le esperienze immersive sono pensate tenendo in considerazione innanzi tutto l’esperienza dello spettatore. Esperienza che, nell’immersività, non è solo vicaria: gli spettatori sono chiamati in causa in prima persona, facilitando ancora di più la sensazione che quello che sta accadendo sia effettivamente reale.